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INDAGINE SU GIORGIONE

un documentario

 di Enrico Maria Dal Pozzolo
direzione musicale di Terrell Stone
regia di Nino Criscenti

 

 in onda su Rai 5 domenica 6 aprile h. 21.15 

Chi è quell’artista dalla biografia piuttosto sfuggente, Zorzi da Castelfranco, genio del Rinascimento, meglio conosciuto col nome di Giorgione? Quale la sua vicenda artistica, quali le opere e quali i committenti? E in quale contesto culturale si è trovato a operare Zorzi, di cui sappiamo che è nato a Castelfranco nel 1477 o nel ‘78 e morto a Venezia di peste nel 1510?

Nel documentario “Indagine su Giorgione”, costruito come un’inchiesta giornalistica, si prova a dare risposta a queste domande, seguendo il filo delle opere dell’artista, dalle prime prove alla Pala di Castelfranco, dai Tre filosofi del Kunsthistorisches Museum di Vienna al Guerriero con paggio della Galleria Palatina di Firenze, dal Doppio ritratto di Palazzo Venezia a Roma alla celebre Tempesta delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. E lo si fa con la guida di uno specialista della pittura veneta, di Giorgione in particolare: lo storico dell’arte Enrico Maria Dal Pozzolo, docente all’Università di Verona e curatore della mostra giorgionesca di Castelfranco del 2009-10.

La regia è di Nino Criscenti, autore di diversi lavori televisivi sul patrimonio culturale italiano.Sono presenti nel documentario i maggiori dipinti dell’artista, ripresi nei luoghi in cui si conservano, dal lacerto della Nuda di Palazzo Grimani a Venezia al Fregio affrescato a Castelfranco, dal Giovane con freccia di Vienna alla Vecchia di Venezia. La troupe è entrata anche in Ca’ Vendramin, il palazzo veneziano alle cui pareti fu vista nel primo Cinquecento la celebre Tempesta. Il video non si esaurisce però in una rassegna sia pure completa e approfondita dei dipinti di Giorgione: per mettere a fuoco la sua personalità, l’indagine prende in considerazione i pochi documenti cartacei esistenti – atti pubblici e notarili, qualche lettera, la lista delle poche cose lasciate in eredità –  e soprattutto guarda al contesto culturale in cui l’artista ha operato, la Venezia del primo Cinquecento. Trovano così spazio nel documentario le opere degli artisti con cui Giorgione è stato in contatto, come Giovanni Bellini suo maestro, o a cui ha fatto riferimento, come Leonardo e Albrecht Dürer. Particolare rilievo viene dato alla musica, che Giorgione amava e praticava: Vasari ci dice infatti che gli piaceva “il suono del liuto e sonava e cantava divinamente”. Per questo motivo, nel documentario la musica non è usata come sottofondo ma ha un suo ruolo e soprattutto la si vede. Nel Museo Casa Giorgione di Castelfranco sono state infatti riprese le esecuzioni dei brani musicali, alcuni per liuto solo, altri per liuto, flauto e canto, tutti del primo Cinquecento, sonate e canti che si sentivano a Venezia negli anni di Giorgione. Scelti dal musicologo e liutista americano Terrell Stone, specialista di musica rinascimentale, alcuni di questi brani hanno un interprete d’eccezione, il basso Walter Testolin.

Altrettanta attenzione è stata data al territorio, al paesaggio, da Castelfranco Veneto a Montagnana, a Venezia. Zorzi è stato infatti l’artista che ha portato le immagini dell’entroterra veneto in laguna, nella pittura veneziana. Gli autori del documentario sono andati alla ricerca di porzioni ancora intatte del territorio trevigiano, che consentono di travasare la pittura di Giorgione nella realtà e viceversa.  Il documentario è stato prodotto da Land Comunicazioni in collaborazione con Rai 5, con la partecipazione del Comune di Castelfranco Veneto e con il contributo del Comune di Montagnana e della Fondazione Antonveneta. Due puntate per una durata complessiva di un’ora.