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Presentazione del volume

 GIORGIONE RIVELATO

di Luciano Buso

 venerdì 16 settembre 2016 

Giorgione rivelato 

  

Lo studioso Luciano Buso propone, in questa sede, un nuovo metodo di studio ed un nuovo approccio all'opera d'arte, risultati di oltre dieci lunghi anni di ricerche. Osservando da vicino i dipinti, di volta in volta presi in esame, e le loro fedeli riproduzioni, Buso ha scoperto che essi celavano immagini e scritte poco visibili ad un occhio disattento. Gli affreschi di Ercolano, le opere di Giotto e di tanti altri maestri di epoche, importanza e nazionalità diversa, sino agli Impressionisti, Klimt, Picasso, ecc., rivelano una tecnica di scrittura nascosta. Tecnica utilizzata come un marchio personale, un'autentica firma delle opere, tramandata di bottega in bottega, da maestro ad allievo, da pittore a pittore, utile anche a distinguere gli originali dai falsi. Le ricerche fatte con questo metodo hanno condotto lo studiso a ritenere che Giotto, Leonardo e Giorgione siano considerabili, in assoluto, gli artisti più abili e fantasiosi nel celare, nel magma dei colori, scritte e sorprendenti figure. Elementi che ci consentono oggi di comprendere nel profondo le opere d'arte e i loro autori, vere e proprie firme autografe che eliminano i dubbi che ancora ci assillano davanti a dipinti poco documentati storicamente o con attribuzioni incerte.

I sei capolavori presi in esame in questo saggio mettono in evidenza la padronanza virtuosistica conseguita da Giorgione di celare figure, volti, firme e persino date. Ecco che ora è dimostrabile che il celeberrimo "Concerto campestre" sia opera unicamente eseguita da Giorgione nell'anno 1503; che l'attuale titolo dell'opera "Saturno in esilio" sia del tutto inappropriato e possa essere sostituito con "Il nuovo regno di Dio sulla terra". La "Tempesta" mostra per la prima volta la firma siglata di Giorgione e la data 1503, viene finalmente svelata nei suoi complessi e straordinari contenuti assieme al "Tramonto", alla "Pala" del Duomo di Castelfranco Veneto e dell'"Autoritratto". Il metodo proposto potrebbe risultare utile, oltre che agli studiosi, anche dal punto di vista didattico. L'indagine sulle figure nascoste ha un aspetto ludico: si tratta di una vera e propria "caccia al tesoro" che adeguatamente presentata avvicinerebbe l'opera d'arte agli studenti dalle scuole medie in poi.